La BBC criticata per non aver rispettato i suoi standard editoriali, mancando di “un giornalismo costantemente imparziale e accurato basato su prove nella sua copertura di Gaza”
La BBC è stata accusata da oltre 100 membri dello staff di aver fornito una copertura favorevole a Israele nei suoi resoconti sulla guerra contro la Striscia di Gaza, invitando l’emittente a “riprendere l’impegno per correttezza, accuratezza e imparzialità”.
Secondo un rapporto pubblicato per la prima volta venerdì dal quotidiano The Independent, la lettera inviata al direttore generale della BBC Tim Davie è stata firmata da oltre 230 membri del settore dei media, tra cui 101 dipendenti anonimi della BBC, giornalisti di altre organizzazioni mediatiche, nonché storici, attori, accademici e politici.
Ha criticato l’agenzia di stampa per aver mancato ai suoi standard editoriali, mancando “un giornalismo costantemente imparziale e accurato basato su prove nella sua copertura di Gaza”.
Ha inoltre esortato la BBC a riferire “senza paura o favoritismi” e a “riprendere l’impegno a rispettare i più elevati standard editoriali, ponendo l’accento su correttezza, accuratezza e dovuta imparzialità”.
“Le conseguenze di una copertura inadeguata sono significative. Ogni servizio televisivo, articolo e intervista radiofonica che non è riuscito a sfidare con fermezza le affermazioni israeliane ha sistematicamente disumanizzato i palestinesi”, ha affermato.
La BBC ha negato le accuse, sostenendo che “si impegna a rispettare la propria responsabilità nel fornire le notizie più attendibili e imparziali”.
Un portavoce ha affermato: “Quando commettiamo errori o abbiamo apportato modifiche al modo in cui rendiamo conto, siamo trasparenti. Siamo anche molto chiari con il nostro pubblico sulle limitazioni imposte al nostro reporting, tra cui la mancanza di accesso a Gaza e l’accesso limitato ad alcune parti del Libano, e i nostri continui sforzi per far arrivare i reporter in quelle aree”.
La BBC è tra gli altri media britannici criticati nell’ultimo anno per la copertura mediatica della questione Gaza.
Secondo quanto riportato da The Independent, tra gli altri firmatari della lista figurano lo storico William Dalrymple, Catherine Happer, docente di sociologia e direttrice dei media presso l’Università di Glasgow, Rizwana Hamid, direttrice del Centre for Media Monitoring, e il conduttore radiotelevisivo John Nicolson.
Nonostante una risoluzione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite che chiede un cessate il fuoco immediato, Israele ha continuato un’offensiva devastante contro Gaza dopo un attacco dell’anno scorso da parte del gruppo di resistenza palestinese, Hamas,
Secondo le autorità sanitarie locali, da allora sono morte più di 43.300 persone, per lo più donne e bambini, e oltre 102.000 sono rimaste ferite.
Israele deve affrontare un caso di genocidio presso la Corte internazionale di giustizia per le sue azioni a Gaza.